Fa assai discutere, in questi giorni, la decisione di affidare una gestione unica ad un Commissario straordinario, che assume compiti gestionali indirizzati a favorire l’erogazione dell’acqua dal Molise alla Puglia.
Stiamo naturalmente parlando della famigerata Delibera di Giunta, la 165 del 3 giugno 2022, con la quale si nomina un Commissario straordinario per i Consorzi di Bonifica relativi al Basso Molise, Trigno-Biferno e Larinese.
Tra le prime critiche, comprensive di richiesta di revoca del provvedimento, l’ex Consigliere regionale, Salvatore Ciocca, che sottolinea come il compito dei Consorzi è quello della “gestione dei rispettivi comprensori nel rispetto dei diritti dei consorziati e della legge che li ha costruiti, nonché nell’esercizio corrente delle previsioni statutarie o regolamentari”.
Ciocca afferma che “anche se i Consorzi sono riuniti sotto un’unica gestione commissariale, non significa che vengono meno le prerogative di legge, quelle statutarie e regolamentari”.
Da qui si evince che il nominato nuovo Commissario “può e deve assumere solo gli oneri a lui demandati e non può e non deve effettuare alcuna programmazione , né gestione extra consortile, a maggior ragione nei rapporti con le altre Regioni”, in questo caso con la Regione Puglia.
Ma Salvatore Ciocca non è solo nella battaglia contro questa decisione del Presidente Toma e della sua Giunta.
A lottare contro questa palese condizione di subalternità, mostrata negli anni verso alcune Regioni limitrofe sono tanti cittadini, che intendono difendere qualunque azione tesa a considerare l’acqua il bene prezioso che è, ponendo un fermo ad una cessione che determina di fatto notevoli problemi ai programmi di sviluppo, che devono tener conto delle necessità molisane dell’agricoltura, ma anche dello sviluppo industriale, vedi la Gigafactory e le sue esigenze nelle lavorazioni all’interno dell’intero ciclo produttivo.