Nel 2014, dalla Campagna Spreco Zero, nasce e si celebra la “Giornata Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare”, che oggi giunge alla ottava edizione e che dallo scorso anno si svolge con il patrocinio dei Ministeri dell’ambiente e della Salute.
Quest’anno è dedicata in particolare all’evoluzione dei comportamenti e degli stili di vita, in rapporto allo spreco alimentare dopo l’irrompere della pandemia di Covid-19, un problema che di fatto ha cambiato le abitudini degli italiani e ha favorito la riduzione appunto dello spreco.
Un dato che parla di un italiano su due che ha portato a tavola gli avanzi dei giorni precedenti, limitando di molto l’utilizzo e la conseguente produzione dei rifiuti organici nelle case degli italiani.
Un percorso culturale, determinato dal fatto che le persone sono più presenti nelle case e modificano certe abitudini, a partire da quelle alimentari, dove si è potuto notare un recupero delle antiche consuetudini rituali, portando sistemazioni ai disordini della vita moderna e ritrovando la convivialità familiare e la stessa preparazione del cibo, attraverso ad esempio la riscoperta del dolce e del salato fatti in casa, ma non solo, anche di altre significative condivisioni culinarie.
Una nuova, per ora, strada al taglio degli sprechi, per un futuro, che se si mantengono tali premesse, può diventare un atteggiamento virtuoso e sicuramente utile, con ricadute importanti sulla vita delle persone.