Dopo tre anni nuova esplosione con altre vittime alla stessa azienda di Casalbordino

 Delle morti bianche, sugli organi d’informazione, se ne parla all’incirca ogni giorno, ma non per comunicare risultati positivi e storie di sicurezza, ma solo e soltanto le cronaca spicciola di ulteriori incidenti, spesso gravi, che accadono quotidianamente mentre si sta lavorando.

L’ultimo che ci riguarda da vicino è lo scoppio avvenuto nell’Azienda “Esplosioni Sabino” di Casalbordino, una impresa che lavora alla bonifica, smaltimento, recupero e trattamento di polvere da sparo.

Un incidente che ha di fatto replicato un altro avvenuto nel dicembre del 2020.

In quell’occasione erano morti tre dipendenti, cosa che è avvenuta anche nello scoppio odierno.

Tre vittime, uno di loro, un quarantenne molisano, residente a Palata, che lascia una moglie e due bambini-.

Le altre due sono due dipendenti della Ditta, uno di Lanciano ed un altro di Casalbordino.

La nuova tragedia è avvenuta, ironia della sorte, nel giorno prima in cui era stata fissata l’udienza preliminare relativa al processo giudiziario per i fatti precedenti, quelli dell’incidente mortale del 21 dicembre 2020.

Dopo questo ulteriore, terribile episodio sono state tante le critiche giunte nelle redazioni, soprattutto relative alle vecchie segnalazioni circa alcune incongruenze in materia ambientale, autorizzazioni varie, adempimenti sulla sicurezza e tanto altro, segnalazioni che contribuirono ad aprire una vera e proprio inchiesta ed un percorso della Magistratura per accertare i fatti e non avvallare un addebito esclusivo alla fatalità.