Blitz antimafia eseguito dalla Polizia di Stato nella notte anche in Molise. In un’ampia operazione, denominata Ares, che ha coinvolto diverse città italiane, in regione, tra Termoli, Campomarino e Larino, sono scattate 6 misure cautelari, in due sono finiti in carcere, in 4 ai domiciliari, mentre un’altra persona è ricercata. Tutti legati alle famiglie malavitose di San Severo, La Piccirella e Nardino, detentrici, in Basso Molise e non solo, del controllo sullo spaccio di stupefacenti.
Ma ampio il ventaglio dei reati contestati, a vario titolo, alle 54 persone complessivamente coinvolte pure a Napoli, Salerno, Foggia, Bari, Milano, Rimini, Pescara, Chieti, Teramo, Ascoli Piceno e Fermo. Si va dall’associazione mafiosa, estorsione e tentata estorsione, al traffico di droga; dal tentato omicidio alle lesioni personali e al danneggiamento.
Le indagini hanno documentato il sistematico ricorso alla violenza per l’affermazione territoriale ed il conseguimento della leadership, nell’ambito di una cruenta contrapposizione fondata anche sull’eliminazione fisica dei rivali. Accertati diversi episodi a chiaro sfondo intimidatorio, come il tentativo di estorsione ad un commerciante, a cui abitazione, autovettura e negozio, sono stati danneggiati in più momenti con colpi d’arma da fuoco. A dare inoltre una spinta all’inchiesta l’uccisione del pregiudicato Michele Russi, nel novembre del 2018 a San Severo. L’uomo fu freddato a colpi di pistola in un salone da barba, dopo un breve inseguimento. Altre due persone rimasero ferite nell’agguato a cui seguì un duplice tentato omicidio mai denunciato.
Successivi approfondimenti hanno poi portato alla luce il fiorente traffico di stupefacenti gestito dai sodalizi locali, nonché i relativi canali di approvvigionamento estero, tra cui l’Olanda.
L’attività ha visto impegnati 30 equipaggi e centinaia di poliziotti. Tutti i dettagli dell’operazione in una conferenza stampa, questa mattina, alla Corte d’Appello di Bari