Nella mattina del 3 ottobre del 1943 tre soldati tedeschi intenti a razziare bestiame, vennero colpiti da un lancio di bombe a mano di un giovane ex soldato italiano, datosi successivamente alla fuga.
Un gesto che non poteva restare impunito, così gli uomini della Wehrmacht fecero scattare la rappresaglia nel giro di poche ore: due ufficiali occuparono il Municipio di Fornelli ed un gruppo di soldati catturò 12 uomini tra cui il podestà Giuseppe Laurelli.
Il giorno dopo fu letta in pubblico la sentenza di morte per impiccagione nella piazza principale del paese. Prima dell’esecuzione l’intero centro abitato venne evacuato e i palazzi nobiliari di contrada Castello dati alle fiamme, questo mentre i soldati nazisti diffondevano musica ad alto volume attraverso un grammofono rubato in un’abitazione.
Settantasette anni dopo il cruento accaduto il Tribunale di Isernia ha deciso di non lasciare impunita l’ingiustizia, e così ha deciso di condannare la Germania al risarcimento di oltre 10 milioni di euro per danni non patrimoniali agli eredi delle vittime e al Comune di Fornelli.
Lo fa con una sentenza del Giudice Fabio Papa che in 45 pagine ripercorre quei concitati momenti del lontano ottobre del 43, anno di grande sofferenza per l’Italia lacerata dalle vicissitudini della seconda guerra mondiale.
Una sentenza storica che dimostra quanto la perseveranza possa essere premiata è che la giustizia molte volte, anche se con le dovute lungaggini burocratiche, possa effettivamente prevalere.