La Procura della Repubblica di Campobasso ha concluso le indagini relative alla maxi inchiesta condotta dalla Polizia di Stato e dall’Agenzia delle Entrate di Campobasso, relativa a reati tributari, legati all’importazione dall’estero e vendita di autoveicoli usati, per i quali veniva evasa l’IVA e le imposte sui redditi. L’inchiesta ebbe inizio nel 2016; svariati sono stati i milioni di euro evasi al fisco.
La Squadra Mobile, all’esito delle indagini, aveva fornito alla Procura elementi di prova sulla sussistenza dei reati e sulla reiterazione degli stessi. Il G.I.P. non accolse, se non in minima parte, la richiesta della Procura di emissione delle misure cautelari personali e reali. Il Tribunale del Riesame, ribaltando in parte la tesi del G.I.P., dispose due misure personali e sequestri preventivi per milioni di euro.
Per un primo gruppo di 11 su 12 indagati il Pubblico Ministero ha ipotizzato l’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di una serie di delitti in violazione della disciplina in materia di imposte dei redditi e sul valore aggiunto. Per un secondo gruppo di 7 indagati è stata contestata dai giudici la predisposizione di dichiarazioni sostitutive false destinate agli Uffici delle Motorizzazione Civile, allo scopo di ottenere l’immatricolazione di autovetture di provenienza comunitaria senza versamento IVA.