I cittadini chiedono ai prossimi amministratori un futuro più accettabile, dove lavoro, servizi e infrastrutture non siano più solo un sogno. In caso contrario il Molise rischia di vivere con rassegnazione il suo inesorabile declino se la classe politica non opterà per altre strade e misure da varare. Parliamo questa volta della gestione del sistema ferroviario.
Una incapacità – così si esprime in una nota il sindacato Cgil – che si tocca con mano nella mancata consegna dei lavori di elettrificazione della tratta Campobasso-Roccaravindola e nel mancato adeguamento delle stazioni dei 2 capoluoghi di provincia. Opere che procedono con lentezza per chi, dovendosi spostare, deve ricorrere agli autobus sostitutivi e percorrere strade di montagna in alcuni casi ancora fatiscenti. Una condizione che ha ricadute anche sulle maestranze degli appalti ferroviari e di Mercitalia, trasferiti in altre realtà del Paese.
Una incapacità che si materializza nella mancata attivazione dei treni della metropolitana leggera Bojano-Matrice, l’ennesima cattedrale nel deserto ed ancora nel disinteresse dell’Esecutivo di centro-destra a Palazzo Vitale che, dopo 2 mesi da una frana di modeste dimensioni che ha interrotto la tratta ferroviaria Campobasso – Termoli, ancora non si attiva per rimuovere il terreno sceso sui binari.