Gli annunciati 35 licenziamenti al “Centro del Molise” di Campobasso non sono passati inosservati, ma anzi hanno suscitato una reazione critica da parte di molti cittadini che hanno voluto affidare il loro pensiero ad alcune mail che hanno inviato alla nostra redazione giornalistica.
Tanta la preoccupazione per una ulteriore perdita di lavoro in una città e un territorio regionale già abbastanza compromesso, con un sempre crescente numero di famiglie che si regge, ancora per fortuna, sull’obolo dell’assistenza statale e sulle pensioni dei parenti anziani.
La critica più forte è quella che racconta di come sono state date le licenze nel corso degli anni.
Più di qualcuno rileva come in alcune zone esistono una miriade di magazzini adibiti al commercio, luoghi enormi di vendita dei prodotti per la casa e per la persona, ma anche abbigliamento, calzature a tanto altro, molti centri commerciali, supermercati, ipermercati, discount.
In effetti un proliferare, libero ed incontrollato, di esercizi commerciali, davvero troppi se consideriamo l’attuale popolazione di Campobasso.
Quando, negli anni scorsi, abbiamo cercato di sottolineare il pericolo di queste liberalizzazioni delle licenze commerciali ci hanno sempre fatto obiezione, richiamando la nostra opposizione ferma alla modernità, come fossimo difensori di un passato che era di ritardo ad ogni buon futuro.
Possiamo dire, a questo punto, “lo avevamo detto?” , ma non lo facciamo, soprattutto per rispetto alle attuali situazioni critiche, che sono palesi e per tanti versi drammatiche.
Gli esercizi commerciali nel Centro Storico totalmente mortificati, una perdita netta per tutti di profitto che si è tradotta in chiusure forzate, in licenziamenti, in perdita complessiva di economia positiva.
Questo a Campobasso, dove tutto sembra ormai difficile e alla deriva, una città in disarmo, che non ha neanche ragito, come altre città italiane, compreso quelle metropolitane, come Milano, dove un’ordinanza comunale impedisce il sorgere di altri centri commerciali ed ipermercati in un raggio inferiore ai due chilometri, Milano che di abitanti ne fa oltre il milione, mentre Campobasso di abitanti ne fa molti, ma molti di meno.