Fase 2, la Flai Cgil lamenta il mancato confronto con la Regione

Il 4 maggio ci sarà l’inizio della Fase 2. Quella che dovrebbe segnare una ripresa di tante attività e che dovrebbe portare anche ad un concreto riavvio dell’economia. Ma all’alba della medesima fase, la Flai Cgil del Molise critica la mancata attivazione di tavoli di confronto da parte della Regione con i sindacati. Concertazione che, invece, non è venuta meno in altri territori.

“Una politica sorda agli appelli e alle richieste di istituzione di cabine di regia, troppo impegnata a discutere di se stessa, lontana, lontanissima dai problemi delle persone – sottolinea il sindacato – Niente confronto, niente possibilità di costruire una visione di prospettiva condivisa che riesca a tenera botta allo sfacelo che si sta dispiegando sotto i nostri occhi. Inoltre,  in un momento come questo, dove sono necessari fondi aggiuntivi, il Molise sembra non essere incluso nel decreto interministeriale n. 5 del 5 marzo 2020 che prevede ulteriori stanziamenti a favore delle aree di crisi complessa, per la cassa integrazione e la mobilità in deroga. Eppure ce ne sarebbe grande bisogno, non solo per i lavoratori della Gam, ma anche per sostenere i dipendenti della Sata e dell’Ittierre e di altre realtà produttive che rischiano la sopravvivenza dopo questa ennesima devastante crisi. Mai come in questo momento è necessario individuare misure e strumenti straordinari per affrontare la grande emergenza che stiamo vivendo. E mai come in questo momento, l’opportunità fornita dal riconoscimento dell’area di crisi complessa di Isernia, Bojano, Campochiaro e Venafro va rilanciata come strumento che inneschi la rinascita di quella parte del Molise provata ulteriormente dall’ emergenza economica”.

Per questi motivi, la Flai Cgil, congiuntamente alle altre categorie, ha chiesto un confronto con il Governatore Donato Toma per riprendere i fili del ragionamento proposti al tavolo ministeriale lo scorso 30 settembre 2019, rispetto a nuovi investimenti sulla filiera nel settore avicolo.

L’agroalimentare ha dimostrato di essere un comparto essenziale anche in tempo di COVID-19, resiste ed è prezioso.

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