Fauna selvatica in difficoltà tratta in salvo dai carabinieri forestali

L’inizio della bella stagione e l’allentamento delle restrizioni agli spostamenti delle persone in relazione alle misure di prevenzione nei confronti dell’attuale pandemia, offrono maggiori possibilità di incontri con la fauna selvatica, sia in ambienti naturali che urbani e periurbani.

I militari dei Reparti dipendenti dal Gruppo Carabinieri Forestale di Campobasso, durante il quotidiano servizio di controllo del territorio, sono intervenuti negli ultimi giorni per alcune segnalazioni di individui di fauna selvatica feriti, abbandonati o comunque in difficoltà.

In particolare la Stazione Carabinieri Forestale di Termoli è intervenuta nel Comune di Rotello (CB) per il recupero di due cuccioli di tasso caduti all’interno di una vasca di raccolta di acqua, quella di Torella del Sannio nel Comune di Sepino (CB) per il recupero di un cucciolo di capriolo abbandonato e quella di Bojano nello stesso Comune per il recupero di un gufo comune che aveva riportato delle fratture ad un’ala in esito ad un urto con un’autovettura.

I Reparti hanno tratto in salvo tempestivamente gli esemplari trasportandoli presso un Centro di Recupero di Fauna Selvatica che se ne prenderà cura al fine di poterli rilasciare nuovamente nel loro ambiente naturale.

Questi episodi testimoniano come sia sempre più crescente la sensibilità dei cittadini verso questi animali e come la componente Forestale dell’Arma dei Carabinieri costituisca il punto di riferimento del cittadino per tutte le problematiche connesse con la tutela della fauna selvatica.

Il problema comunque deve essere sempre affrontato con la dovuta attenzione, perché non sempre risulta opportuno intervenire. L’intervento dell’uomo può infatti in alcuni casi innescare meccanismi che costringono l’animale a dover vivere il resto della propria vita in situazioni di confinamento forzato anziché libero nel proprio ambiente naturale: è il caso ad esempio dei cuccioli di ungulati (cervo e capriolo) che riteniamo erroneamente abbandonati dalle rispettive madri mentre queste si sono solo temporaneamente allontanate dai loro cuccioli o dei nidiacei che, nel tentativo di provare i primi voli, cadono a terra poco lontani dai loro nidi ma che continuano ad essere sorvegliati e curati dai genitori.

Occorre allora, quando ci si imbatte in un animale selvatico che si ritiene in difficoltà, evitare sin da subito di avvicinarlo rimanendo ad osservarlo a debita distanza per capire se ci sono effettivamente delle condizioni che ne mettono in pericolo la vita e richiedere l’intervento dei Carabinieri Forestali che sapranno fare attente valutazioni sugli effettivi pericoli ed assumere valide decisioni sul da farsi.

In tutti i casi in cui si renda davvero necessario intervenire, non dimentichiamo inoltre che la fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato e ne è vietata la detenzione in assenza delle necessarie autorizzazioni da parte della competente Regione.

 

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