“I miei scatti sono sempre stati determinati dal cercare di capire gli altri, i diversi, gli emarginati, quelli “sbagliati”. Nei decenni ho maturato l’idea che bisogna “esserci”, bisogna schierarsi sempre dalla parte del ‘torto”.
Questo il concetto di base da cui partono i racconti fotografici di Gerosolimo Arpino, in mostra a Campobasso, al Circolo Sannitico, fino al 13 gennaio.
Una serie di fotografie, scattate nel tempo, che riguardano quelli aspetti che vanno oltre la cosiddetta “normalità” delle cose e degli uomini.
Fotografie che si presentano in tassativo bianco e nero e che diventano le immagini taglienti di un mondo che esiste ma quasi nel gioco dell’invisibilità, per quelle azioni del perbenismo sociale che chiedeno di rimuovere tutto quello che può ferire le sensibilità preminenti di un popolo che opera più nella rimozione che nella presa di coscienza.
Ci sono scatti assai interessanti nell’insieme molto particolare delle preziose opere di Arpino, che ha voluto intitolare la mostra “Dalla Parte del Torto”, quasi a voler acquisire quel torto, come fosse tutto suo, una sorta di ferita da cui non voler guarire, un tatuaggio indelebile a testimoniare la denuncia piena di una ingiustizia umana che vive di rendita e che continuerà ad accumulare profitti culturali senza averne merito alcuno, ma anzi assoluto e terribile demerito.
“L’esposizione raccoglie venti fotografie inedite in bianco e nero scattate tra il 1976 ed il 2002 e propone appunto temi che hanno attraversato la società italiana di quegli anni aprendo ad una riflessione sul ruolo della memoria”.