“GAME OVER – FINE DEL GIOCO”, così i dirigenti del Mio – il Movimento Imprese Ospitalità, aderente a Federturismo Confindustria, hanno voluto chiamare l’iniziativa di uno sciopero fiscale ad oltranza, che riguarda il comparto delle aziende che somministrano alimenti e bevande, in pratica i ristoranti, i bar, i pub e le pizzerie.
Paolo Santangelo, referente regionale del Mio dichiara “è un momento difficile per tutto il comparto produttivo e di conseguenza l’intera filiera, ma noi siamo convinti che le nostre azioni troveranno un risconto importante per poter far si che tutto torni alla normalità, con azioni forti nei confronti delle restrizioni non coerenti con ciò che è stato dichiarato sul documento secretato del Comitato Tecnico Scientifico”.
Intanto Paolo Bianchini, presidente di MIO Italia, Movimento Imprese Ospitalità, spiega: “Non ce la facciamo più. Non abbiamo liquidità e non possiamo continuare a versare le tasse allo Stato, che ci sta facendo fallire favorendo le multinazionali. Siamo costretti a difenderci. Nel 2020 le aziende che rappresentiamo hanno subito una perdita media del fatturato del 55% rispetto al 2019. Una batosta da 45 miliardi di Pil del nostro Paese. Così dal 1° febbraio, basta vessazioni: non pagheremo più balzelli, almeno fino a quando il governo non ci consentirà di aprire anche a cena in tutta Italia, ovviamente seguendo i protocolli di sicurezza».
La protesta dello sciopero fiscale andrà avanti, almeno fino a quando il Governo non consentirà le aperture serali per tali esercizi pubblici, naturalmente seguendo i protocolli di sicurezza in ogni locale.
La protesta dello sciopero fiscale, intanto, andrà avanti, almeno fino a quando il Governo non consentirà le aperture serali per tali esercizi pubblici, naturalmente seguendo i protocolli di sicurezza in ogni locale.