Nuove forme di protesta democratica sono attese a breve dal sindacato molisano USB a tutela della dignità e dell’occupazione per i 140 lavoratori forestali. Nonostante le continue pressioni alla classe politica e il trasferimento di circa 900 mila euro all’Agenzia per lo Sviluppo Agricolo per la forza lavoro non si vedono accreditate le mensilità pregresse di agosto e settembre.
In Italia dei circa 50 mila lavoratori forestali impiegati più del 90% risultano assunti con contratto a tempo indeterminato negli Enti Regionali, Consorzi di bonifica e parchi, a testimonianza dell’importanza strategica riconosciuta al ruolo dell’operatore idraulico forestale per la tutela del paesaggio naturale e la salvaguardia dalle ferite inferte a causa degli incendi estivi e dei dissesti idrogeologici dell’ambiente.
Il Molise conta invece appena una manciata di precari da troppi anni nel limbo per esclusiva volontà politica. In parole povere un quadro occupazionale e sociale che non è più sostenibile e mette in evidenza i limiti di una classe dirigente inadeguata nel perseguire un’idea di rilancio del Molise intero.