I residui di pericolosi pesticidi per la salute dell’uomo sono presenti in Italia, secondo un rapporto della Legambiente, in due alimenti su tre, soprattutto sulla frutta. In essa è elevata la quantità di residui derivanti dall’impiego dei prodotti fitosanitari in agricoltura.
A preoccupare sono quel 34% di campioni regolari che presentano uno o più residui di fungicidi e insetticidi utilizzati nelle campagne della Penisola nonostante il nostro Paese abbia adottato un Piano d’Azione Nazionale che mira a una riduzione del rischio associato ai pesticidi. La frutta è la categoria dove si concentra la percentuale maggiore di campioni regolari di multiresiduo. Parliamo di pere, uva, pesche, fragole fino alla papaya.
Per la verdura si riscontrano significative percentuali di irregolarità in alcuni prodotti, come i peperoni, gli ortaggi da fusto e i legumi. Inoltre alcuni campioni di pomodoro provenienti da Sicilia e Lazio presentano fino a sei residui simultaneamente. Infine nel confronto tra i campioni ortofrutticoli esteri e italiani, quelli a presentare più irregolarità e residui sono quelli provenienti fuori dal territorio della lontana Asia, irregolari per il 45 circa.