L’Ospedale di Agnone, il “San Francesco Caracciolo” sta sempre più avvicinandosi allo smantellamento, come aveva denunciato pochi giorni fa il dottor Giovanni Di Nucci, il Primario di Medicina, che ha lamentato la mancanza di un sostanziale ricambio di personale medico, lui molto vicino al pensionamento e che oggi si ritrova a gestire la corsia in compagnia di un solo altro medico, che però ha già avanzato la richiesta di andar via.
Un reparto che, tra tante dismissioni e chiusure, è l’unico vero rimasto oggi in funzione, ma che si sta avvicinando sempre più all’impotenza operativa e dunque alla chiusura.
A tal riguardo, accettando l’invito del Primo cittadino di Agnone, Lorenzo Marcovecchio, si sono riuniti i Sindaci dei Comuni dell’Alto Molise e dell’Alto Vastese, nonché il Presidente dell’Anci, Pompilio Sciulli.
Hanno affrontato, tassativamente a “porte chiuse”, il problema dell’ospedale di Agnone, che di fatto “serve” alla stragrande maggioranza dei cittadini da loro amministrati.
Al termine della riunione è stato da loro ribadito e riconosciuto che quello di Agnone è una struttura ospedaliera che costituisce, sia per la sua posizione, che per la vocazione e la storia, una sorta di punto unico di intervento, a livello regionale, e proprio per questo deve essere ben considerato e assolutamente tutelato e difeso.
L’ospedale San Francesco Caracciolo, infatti, diversamente dalle altre strutture in regione, rappresenta un avamposto sanitario in un’area impervia soprattutto nei periodi invernali, periodi nei quali il trasferimento in altri ospedali risulta particolarmente impossibile con ambulanze ed in effetti difficilissimo e ridicolo con l’uso di elicottero.
“Per questo motivo” – scrivono i Sindaci in un comunicato a resoconto della riunione – “anche alla luce di quella che è la particolare situazione sanitaria regionale e governativa, si è stabilito che l’unica sede deputata a colloquiare con il territorio è quella romana, non prima, però, di aver rivolto istanza al Presidente della Regione Molise ed a tutti i capigruppo in seno a quell’assise per conoscere, una volta per tutte, il pensiero dei rappresentanti regionali in merito alla classificazione del “san Francesco Caracciolo”, che oggi, ambiguamente, oscilla tra Ospedale di Area Disagiata ed Ospedale di Comunità.