I timori e le preoccupazioni dei lavoratori della Sevel di Atessa e della Stellantis di Termoli

Sono tra i primi a chiamare alla lotta, gli attivisti del Partito Comunista del Molise, e lo fanno utilizzando lo slogan di “Operai molisani e abruzzesi unitevi!”, ritornando anche ai termini ovunque considerati desueti di “operai”.

Lo fanno per richiamare fortemente quello spirito di azione che arriva questa volta dallo e nello stabilimento della Sevel di Atessa, dove, solo alcuni giorni fa, è stata annunciata una sospensione della produzione, pare per un problema legato al mancato approvvigionamento  di alcuni componenti.

Una situazione che si colloca nel clima delle cattive altre notizie, finora solo voci, ma voci fatte di eventi assai negativi, che parlano di una possibile delocalizzazione della produzione in Polonia.

La questione sembra essere molto vicina al vocìo che sta salendo da ogni parte della zona industriale di Atessa, visto e considerato che alcune aziende dell’indotto – si afferma in uno specifico comunicato – hanno già cominciato ad inviare i componenti dei loro prodotti a Gliwice.

Intanto sono tutti sicuri di una cosa: le sorti della fabbrica abruzzese, in cui sono impegnati molti lavoratori molisani, potrebbero avere un impatto anche sulla Stellantis di Termoli, poiché è qui che si produce il motore M-40.

Se, dunque, lo stabilimento verrà ridimensionato, cosa perfino prevista visto che si sta già parlando di tagli al personale, ci saranno di certo conseguenze per lo stabilimento in Molise.

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