Domenica 16 a Montecilfone è stata promossa una nuova iniziativa per tenere alta la guardia sulla paventata realizzazione del gasdotto Larino-Chieti. Oltre le forze ambientaliste del paese e del Basso Molise saranno presenti all’appuntamento i volontari di Trivelle Zero e la Rete della Sinistra nel tentativo di fermare la distruzione del bosco di Corundoli.
Nel recente passato la revoca da parte del Comune di Montecilfone all’autorizzazione per il passaggio del metanodotto nel bosco del paese fu accolta con favore dai cittadini che continuano ad opporsi a questo progetto che per molti è ritenuto inutile e dannoso in un’area ad alto rischio sismico, per portare gas nella Pianura Padana e nel Nord Europa. Ma il bosco di Corundoli non è ancora salvo. Infatti circa 2 anni fa la passata amministrazione di Montecilfone concesse il passaggio nel bosco alla società costruttrice per appena 70 mila euro, ma gli ambientalisti scoprirono che l’area concessa alla impresa realizzatrice del tratto di gasdotto non era di proprietà del comune, essendo gravata da uso civico.
La Procura della Repubblica di Larino bloccò momentaneamente l’inizio dei lavori di sbancamento e mentre la nuova amministrazione del paese comprende che la delibera del 2018 è illegittima, revoca la concessione. Purtroppo oggi la situazione resta in bilico, poiché, sostiene l’associazione Termoli Bene Comune, sarebbe pronta una nuova autorizzazione ministeriale che arriverebbe a scavalcare la volontà dei cittadini.