Le infiltrazioni della Mafia Foggiana nel Basso Molise e sul litorale abruzzese sono sempre più frequenti: dai furti alle rapine, dalla prostituzione al riciclaggio di danaro sporco, dal caporalato nelle campagne per la raccolta di frutta e ortaggi alla cessione illegale di stupefacenti. Le organizzazioni criminali nel Nord della Puglia non si fanno mancare nulla quando si tratta di estendere il proprio raggio d’azione nelle province limitrofe.
Per tentare di frenare un cancro difficile da estirpare può essere d’aiuto, a monte, la creazione di una Commissione speciale antimafia, anticorruzione e trasparenza. La proposta di legge regionale è stata presentata dalla minoranza di centro-sinistra a Palazzo D’Aimmo di Campobasso.
Essa avrà compiti di promozione della cultura della legalità soprattutto nel mondo della scuola, con finalità conoscitive del fenomeno della malavita in Molise, dei suoi diversi interessi illegali tra i quali quello nel campo dell’ambiente e sanitario, infiltrazioni nelle amministrazioni e quelli collegati alle procedure degli appalti pubblici e privati.
La Commissione Antimafia avrà la durata di un anno e si attiverà per monitorare il livello di penetrazione della normativa sulla trasparenza amministrativa, incluse le aziende speciali, le società partecipate e l’Azienda Sanitaria. L’iniziativa legislativa sostenuta dalle opposizioni prima del passaggio definitivo in consiglio regionale andrà all’esame della Commissione consiliare.