Il Consiglio di Stato ha accolto l’appello proposto dal Comune di Campobasso, tramite i propri legali Margherita Zezza, Massimo Romano e Pino Ruta, contro l’ordinanza del Tar Molise che aveva respinto la sospensiva del ricorso contro il Programma Operativo 2019-2021, relativamente alla disciplina delle malattie tempo-dipendenti, con specifico riferimento al trattamento dell’ictus emorragico.
Con ordinanza n. 645 pubblicata oggi 11/2/2022, la Terza Sezione di Palazzo Spada ha condiviso integralmente la prospettazione dei legali del Comune ritenendo “apprezzabile…l’esigenza cautelare rappresentata… connessa alla assenza, nel P.O.S. …di idonee misure organizzative ed operative finalizzate a fronteggiare, secondo criteri di efficacia e tempestività, il verificarsi di episodi, potenzialmente letali, di ictus emorragico” e giungendo, persino, a sollecitare, con un pronunciamento cautelare “l’attenta considerazione del relativo bisogno assistenziale da parte dell’Amministrazione, nell’esercizio del compito ad essa spettante di individuare le misure più opportune a tutela del diritto alla salute della collettività, nell’ambito del procedimento approvativo del P.O.S. relativo al triennio 2022/2024”.
Ancora una volta, dunque, come già avvenuto qualche settimana fa per la questione dell’emodinamica dell’Ospedale di Termoli, il Consiglio di Stato ha ritenuto di intervenire nella gestione della sanità regionale impartendo, alla struttura commissariale, puntuali obblighi di apprestare ogni misura idonea a garantire il trattamento dei pazienti tempo-dipendenti secondo criteri di efficacia e tempestività, rilevando e censurando, già nella fase cautelare, evidenti carenze nell’attuale assetto organizzativo del sistema sanitario regionale.
Riconosciuta, dunque, la fondatezza delle tesi del Comune di Campobasso e dei propri legali. Il sindaco di Campobasso, Roberto Gravina, ha commentato la notizia dichiarando: “Il risultato portato a casa è fondamentale: viene riconosciuta quella legittimazione al Comune che il Commissario ci aveva negato, e viene inoltre detto esplicitamente che abbiamo ragione nel merito, per cui, nella prossima programmazione sanitaria regionale, tutto ciò andrà tenuto in debito conto, nell’ottica di garantire la giusta e doverosa assistenza sanitaria agli utenti del nostro servizio sanitario.”