Fronteggiare le criticità in ambito sanitario riscontrate nei piccoli comuni è stato l’argomento del decimo Congresso Interregionale della Società Italiana di Medicina Generale , che ha interessato le regioni: Abruzzo, Marche, Umbria, ed anche il Molise.
Tra le problematiche più urgenti affrontate, è emersa l’assistenza dei pazienti più anziani, considerato che l’Italia è un Paese dove dove la popolazione in età avanzata è molto numerosa, e dove gli over 65 sono 15 milioni, di cui la metà con più di 75 anni.
Molti di loro vivono nei piccoli comuni, dove le infrastrutture sono carenti, in particolare nelle aree interne, che sono difficilmente raggiungibili. Questo ostacola talvolta l’assistenza dei pazienti anche da parte dei medici di base: per questa ragione proprio il settore della medina di base negli ultimi anni si sta evolvendo soprattutto verso una crescente digitalizzazione delle procedure, che consente di accorciare le distanze geografiche e velocizzare le tempistiche.
Ma l’assistenza medica primaria sta migliorando anche per quanto le diagnosi, che adesso uniscono l’analisi del quadro clinico agli aspetti psicologici e sociali al fine di determinare un quadro complessivo più chiaro dei pazienti.
Molti assistiti sono infatti ostacolati nel superamento delle problematiche di salute anche da una situazione sociale non ottimale. In questo quadro rientra la medicina della complessità, che propone quindi l’analisi multidimensionale dell’assistito.
In questa direzione si collocano i progetti avviati dalla società italiana di medina generale nella formazione di medici esperti proprio in medicina della complessità, offrendo l’opportunità di proseguire la carriera sul proprio territorio regionale, con l’obiettivo garantire anche nelle aree interne, come le zone montane del Molise, un medico di famiglia esperto ogni 100mila abitanti”.