Porte sbarrate in Serie C per Campobasso e Teramo. La sentenza della mazzata sportiva alle 2 società di calcio è arrivata in una calda mattina di fine agosto. Il lumicino di speranza si è definitivamente spento, nonostante qualche tiepido segnale positivo emerso ieri. Entrambi i ricorsi presentati a Palazzo Spada di Roma da molisani e abruzzesi sono stati respinti di fronte ai giudici del consiglio di stato. La Lega Pro resterà a 60 squadre con 3 raggruppamenti divisi tra Nord, Centro e Sud della Penisola, mentre il torneo partirà la prima domenica di settembre.
Niente ammissione con riserva al prossimo torneo calcistico di Terza Serie, quindi, per Campobasso e Teramo per insolvenze fiscali mai completamente sanate con l’Agenzia delle Entrate da parte del club del patron Mario Gesuè.
Per i rossoblu si tratta della quinta bocciatura subìta questa estate tra giustizia sportiva e amministrativa. I responsi negativi sono arrivati dalla Federazione, Covisoc, Coni, Tribunale Amministrativo del Lazio e infine dal Consiglio di Stato.
Da indiscrezioni i bianco-rossi abruzzesi stanno già preparando la documentazione relativa all’iscrizione al campionato di categoria inferiore, la D, la cui decisione spetterà successivamente alla Federcalcio.
Lo stesso aveva fatto le scorse settimane l’amministrazione comunale a Palazzo San Giorgio per non lasciare nulla di intentato e ripartire quanto meno dall’Interregionale. Ai piedi del Monforte si attendono a questo punto le eventuali manifestazioni di interesse depositate in Municipio da parte di imprenditori privati o associazioni sportive per l’iscrizione della società al campionato di serie D e salvare il salvabile. Un giorno amaro per i 2 sodalizi e i loro tifosi che devono abbandonare sogni e speranze in attesa forse di un nuovo capitolo chiamato Quarta Serie.