La netta flessione delle nascite, la carenza di infrastrutture scolastiche e del tempo pieno hanno ridotto all’osso il numero totale degli studenti in Molise. Poco più di 35 mila alunni, suddivisi in 52 scuole, a fronte dei 39mila nell’anno 2017-2018, poco meno di 4 mila ragazzi persi in un solo lustro. La denatalità è un fattore molto forte nel Centro-Sud dell’Italia, ma la provincia di Isernia paga questo fenomeno in modo ancora più marcato.
Ad aggiungere a ciò c’è una qualità dei servizi pubblici nel Molise limitata che alimenta la migrazione giovanile verso altri lidi. Ma non è tutto: in regione come in molte realtà del Mezzogiorno le palestre scolastiche e le mense sono ancora a numero limitato, in un contesto di servizi educativi frammentari e nella discesa degli investimenti pubblici dal 2012 ad oggi. Si pensi che nelle regioni meridionali appena il 18% degli studenti accede al tempo pieno a scuola, rispetto al 48 del resto del Paese.
Nel Molise poi la percentuale crolla all’8%. Al Sud, infine, quasi un terzo dei minori è in sovrappeso, rispetto ad un ragazzo su 5 nel Settentrione, proprio per la scarsa diffusione e cultura della pratica motoria a partire dalle istituzioni scolastiche e dalle parrocchie. Un dato che ha conseguenze negative sulla salute dei giovani, i corretti stili di vita e la spesa pubblica dello Stato in termini di aiuti sanitari.