Il lavoro nero in Italia non conosce crisi ed aumenta sempre più

Esiste, in Italia, qualcosa che non ha incontrato alcuna crisi, quello relativo agli occupati irregolari, quelli del cosiddetto lavoro nero.

Sono in perenne e costante crescita, gli ultimi dati parlano di oltre 3,2 milioni, ben ripartiti tra Nord, dove sono oltre 1,2 milioni, il Centro con 780 mila e il Sud, dove segna punti anche il Molise, con altri 1,2 milioni di euro.

La classifica cambia se solo si va a considerare il tasso di irregolarità, cioè l’incidenza del lavoro in nero sul totale dell’occupazione.

Allora i numeri cambiano ed è il Mezzogiorno che conquista il primo posto con un’incidenza di irregolarità pari al 17,5%, in pratica siano a 17 lavoratori e mezzo che sono irregolari ogni 100; tanto per essere precisi al Centro sono 13, al Nord ne sono circa 10.

Nel Molise la musica non cambia, sono tanti, soprattutto rispetto agli occupati, molti di essi arrivano anche, per lavorare in nero, dalle Regioni vicine, attraverso Ditte ed Imprese che praticano prezzi assai competitivi e in alcuni casi di chiaro controllo delinquenziale.

I settori sono molteplici: l’agroalimentare, l’edilizia e le costruzioni, i trasporti, la logistica ed i servizi di cura, uno sfruttamento continuo che diventa sempre più prolifero e sempre più operativo nel massimo silenzio istituzionale.