Il ministro Salvini ha trasformato in reato il dovere di salvare vite umane nel mare Mediterraneo

L’arresto della capitana della nave Sea Watch Carola Rackete segna un ulteriore passo avanti sulla strada della barbarie aperta dal Ministro Salvini, che ha trasformato in reato il dovere di salvare vite umane. Per Fabio Sabatini, docente di Politiche Economiche all’Università la Sapienza di Roma, la Convenzione di Amburgo del 1979 obbliga chi soccorre naufraghi ad accompagnarli al primo porto sicuro per garantire il rispetto dei diritti umani fondamentali.

Esclusi gli stati africani di Libia e Tunisia l’attracco della nave di migranti per l’obbligo dei soccorsi e rispetto della vita umana come sancito dalle Nazioni Unite era solo possibile a Lampedusa. L’approdo nell’isola a sud della Sicilia non costituisce alcun reato. La comandante Rackete ha obbedito a una legge di rango superiore al decreto sicurezza bis del Ministro Salvini. Inoltre negli ultimi due anni l’Italia accoglie un numero molto basso di profughi e la stragrande maggioranza di chi arriva non vuole fermarsi.

Infine la ridistribuzione su base equa tra paesi europei chiesta a gran voce dall’Italia sarebbe stata possibile se Matteo Salvini non avesse disertato tutte le riunioni per rivedere l’Accordo di Dublino, così come ha disertato tutte le riunioni al Ministero degli Interni per la gestione degli arrivi. Il Movimento Termoli Bene Comune ribadisce il rifiuto del decreto sicurezza bis; disposizioni in materia di ordine pubblico che configurano azioni intimidatorie, punitive e razziste che mirano a consolidare un clima di paura ed emergenza non giustificato dai fatti.

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