La Regione Molise non ha ancora adottato un Piano specifico che preveda il monitoraggio dell’attività estrattiva nel suo territorio, tutto infatti è fermo a circa 20 anni fa, quando ci fu la messa a punto di una legge di disciplina delle attività.
Da allora tutto è fermo, nessun iter attivato, nessun meccanismo di cambiamento in sintonia al tempo, nessun aggiornamento delle procedure.
Questo il pensiero del Gruppo Consiliare Regionale del Movimento 5 Stelle, nello specifico del portavoce Angelo Primiani, che annuncia la presentazione di una interrogazione al Consiglio regionale per conoscere le cause della mancanza di adozione di un Piano di monitoraggio delle varie procedure estrattive.
“Eppure” – scrivono dal Gruppo – “parliamo di uno strumento fondamentale per la gestione del settore, un atto che consente di bilanciare le esigenze produttive con la salvaguardia dell’ambiente”.
Un documento, il Piano regionale delle attività estrattive, che è cruciale per monitorare tutte le attività svolte nelle zone di cava e proteggere il territorio da ogni illecito, da ogni azione di reato, come quello dello smaltimento dei rifiuti pericolosi.
L’interrogazione annunciata sarà rivolta sia al Presidente della Giunta Francesco Roberti, che all’Assessore all’Ambiente e alle Attività produttive Andrea Di Lucente per comprendere cosa stanno facendo per colmare un vuoto che dura ormai da 20 anni.