Il Molise sanitario delle dismissioni e dei concorsi che vanno deserti

Il Molise non e’ una meta appetibile, soprattutto per lavorarci, visto e considerato che i giovani vanno via ed i pochi concorsi effettuati nei suoi luoghi di cura risultano miseramente e pressoché deserti.

Se consideriamole strutture ospedaliere pubbliche la questione diventa di un grave che fa davvero preoccupare.

Ogni richiesta di personale resta per lo più ignorata, vuota di riscontri, senza poter non solo aggiungere tutele, ma neanche sostituire quelle che perdiamo, perché parte dei medici abbandona il campo.

Qualche responsabilità dovrà pur esserci, l’appetibilità, in questo campo, viene da una buona organizzazione e dal riconoscimento dei ruoli e delle risorse messe sul pezzo del Sistema Sanitario.

Intanto a breve scoppierà il bubbone della mancanza del servizio riguardo alla  libera scelta abortista delle donne, dunque il rispetto di una legge dello Stato, la 194, fortemente voluta, perché sancisce e difende la volontà delle donne a poterne usufruire.

In Molise la situazione è pessima, una dottoressa, Giovanna Gerardi, affianca il dottor Michele Mariano, in concreto già da considerare pensionato, per un totale di 18 ore settimanali.

Poche, troppo poche perla garanzia di un servizio almeno sufficiente.

Tutto mentre il concorso per i non obiettori, indetto ad aprile per fronteggiare l’emergenza, è andato totalmente deserto, un fatto che dovrà essere fonte di riflessione per quanti sono pagati profumatamente per risolvere i problemi sanitari dei molisani.

 

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