Che il nostro amato Molise sia diventato nel tempo un territorio dove poter “sistemare” affari e faccende, cercando di ricavare il massimo profitto, è cosa di cui se ne sono accorti un po’ tutti, anche se poco si fa e si e’ fatto per evitare il concetto dei molisani di essere cittadini di una “terra di conquista” generale e complessiva, che riguarda tutto, a partire dalle istituzioni, passando per la cultura, l’economia, l’ambiente, la tutela della salute, il mondo delle imprese, praticamente tutto.
Così diventa strano trovare, in questi giorni, un Comitato in otta, che ha preso il nome del titolo di un bellissimo film di Ken Loach sulla Guerra Civile spagnola, “Terra e Libertà”
Il film è del ’95, ma il suo titolo è attualissimo e si aggancia in modo perfetto al percorso conflittuale che vede numerose persone di Palata rivoltarsi contro i progetti di energie rinnovabili nel Basso Molise.
La vivenda attuale, infatti,ci porta ad un territorio, quello appunto del basso Molise, minacciato dalle richieste di installazioni di impianti agrivoltaici ed eolici.
La stima è assai pesante, le aree interessate riguardano circa 6mila ettari per la sola scelta del fotovoltaico, con quasi 400 torri alte 252 metri e per un totale di produzione di 5mila Megawatt a fronte di 1000 Megawatt che verranno assegnati per il raggiungimento degli obiettivi al 2030.
la cosa è pesantissima, basti pensare che soltanto il territorio di Palata è interessato da 10 progetti.
10 progetti sono tanti ed occuperanno parti ingenti di terreno, saranno punti di impatto ambientale difficile, produzioni critiche che peseranno sui luoghi e sulle tutele ambientali.
Una posta in gioco che riguarda appunto la Terra e la Libertà, una vicenda che indica come si calpestano i diritti esistenziali dei cittadini, tutto in nome del dio denaro, del profitto più facile, del potere di sottoporre i cittadini alle angherie ed alle scelte lontanissime dal rispetto e dalla civiltà.
Un ultimo pensiero, si sta costruendo il parco solare più grande del mondo, prevede l’uso di 12mila ettari di terreno, esattamente il doppio di quello previsto da occupare a Palata.
Si fa in Australia ed è tanto, è vero, però bisogna considerare che l’Australia è un Continente e non una piccola Regione e neanche un piccolo Comune e soprattutto non utilizza terreni sottratti all’agricoltura.
Per lo più è deserto …
Intanto il silenzio sulla vicenda è davvero assordante, ma siamo convinti che anche per noi giornalisti di TLT la lotta sia necessaria, per vivere meglio, per salvaguardare il bene comune, così lotteremo, per il nostro contributo a tutelare la nostra Terra e nel segno della nostra Libertà.