Nulla da fare per il mondo della scuola, dopo il fallito tentativo di conciliazione al ministero del lavoro, riguardo le norme di garanzia dei servizi pubblici essenziali, il sindacato della Cgil scende in piazza e indice per il 30 maggio uno sciopero nazionale del settore scuola.
La manifestazione interesserà tutto il personale docente, Ata ed educativo, nonché quello della scuola dell’infanzia comunale. Le scriventi avevano chiesto lo stralcio dal decreto di tutte le materie di natura contrattuale; L’avvio immediato della trattativa per il rinnovo del Contratto, scaduto da tre anni;
L’implementazione delle risorse per addivenire all’equiparazione retributiva del personale della scuola agli altri dipendenti statali di pari qualifica e titolo di studio e il progressivo avvicinamento alla retribuzione dei colleghi europei.
Si chiedeva anche l’implementazione delle risorse per la revisione e l’adeguamento dei profili Ata, la riduzione del numero di alunni per classe e Il contenimento della dimensione delle istituzioni scolastiche entro il limite di novecento alunni per scuola. Insomma, speranze disattese, che mettono in allerta il mondo della formazione, un mondo che da tempo chiede più risorse, la stabilità dei precari e nuove assunzioni. Durante l’emergenza covid sono emerse nuove difficoltà ed ora il comparto chiede più tutele. Non è la prima volta che la Cgil scende in campo in difesa della scuola e ad oggi è deciso a chiedere maggiori tutele.