Il caso giudiziario che coinvolge il presidente della Regione Molise, Francesco Roberti, indagato per corruzione insieme alla moglie Elivira Gasbarro, ha scosso il panorama politico locale e nazionale.
La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, in visita a Termoli, ha espresso forte preoccupazione per la gravità della vicenda, sollecitando Roberti ad una riflessione su un possibile passo indietro.
Allo stesso tempo, ha attaccato il centrodestra per il silenzio mantenuto sulla questione, evidenziando una presunta disparità di trattamento rispetto ad altri casi giudiziari.
“Siamo molto preoccupati per la gravità dei fatti che stanno emergendo in Molise”, ha dichiarato Schlein, sottolineando la necessità di un’azione chiara e tempestiva.
L’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Campobasso, che ha coinvolto il governatore e la moglie, ha già sollevato interrogativi sulla gestione amministrativa della Regione.
Secondo la segretaria del PD, tra le questioni più allarmanti ci sarebbe la concessione di un appalto alla stessa società con la quale Francesco Roberti già collaborava in passato e l’apparente inconsapevolezza della moglie riguardo al proprio ruolo all’interno dell’azienda.
Pur ribadendo la linea garantista del Partito Democratico, la segretaria ha evidenziato la necessità di un’assunzione di responsabilità politica. “Non spetta a noi anticipare le sentenze, ma si tratta di accuse estremamente gravi – ha affermato – Di fronte a un’indagine che potrebbe persino coinvolgere la criminalità organizzata, sarebbe opportuno che Francesco Roberti valutasse l’opportunità di fare un passo indietro”.
Elly Schlein ha poi criticato duramente il centrodestra, accusandolo di adottare “due pesi e due misure” nelle reazioni agli scandali politici. “Quando un avversario politico viene sfiorato da un’inchiesta, scatta immediatamente la propaganda. Ma se a essere coinvolto è un esponente della propria parte, cala il silenzio”, ha dichiarato, paragonando la gestione del caso molisano a quella della vicenda di Bari. Qui, in seguito a una maxi inchiesta che portò a 130 arresti, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi dispose un’ispezione immediata nel Comune guidato da Antonio Decaro. Un’azione che all’epoca suscitò polemiche, ma che oggi il Pd invoca anche per il Molise, in nome della coerenza istituzionale.
La questione, secondo la segretaria è di fondamentale importanza per la credibilità delle istituzioni e per il rispetto nei confronti dei cittadini molisani. Il Partito Democratico regionale ha già sollecitato il presidente della Regione a valutare le proprie dimissioni per evitare una situazione di stallo istituzionale che potrebbe protrarsi a lungo.