Il Presidente Toma rivolge alla coalizione un appello all’unità istituzionale e politica

Si è in Molise alla vigilia di due imminenti elezioni, quelle relative alle Amministrazioni Provinciali di Campobasso e di Isernia, nelle quali, si ricorderà, si presentano rispettivamente, per il capoluogo di regione due candidati, in rappresentanza del centrodestra e del centrosinistra e per la provincia pentra due candidati, entrambi ascrivibili al centrodestra.

A tal riguardo giunge una riflessione complessiva del Presidente della Regione, Donato Toma, che però interviene come responsabile del Gruppo consiliare regionale “Toma Presidente”, la compagine che lo rappresenta in regione e che lo ha sostenuto nella battaglia delle passate elezioni regionali.

Il Presidente Toma afferma senza mezzi termini che “il Molise ha bisogno di unità”, che “serve una unità istituzionale da parte di chi in Parlamento rappresenta i nostri territori”, con chiarissimi riferimenti agli aderenti il Movimento 5 Stelle, i quali come è noto hanno deciso di stare da parte e non partecipare ai percorsi elettivi delle province molisane.

Toma sottolinea la cosa ribadendo che l’impegno dei Parlamentari è necessario “per rafforzare le posizioni e risolvere i tavoli di crisi e quelle problematiche alle quali l’attuale amministrazione regionale sta lavorando”.

Considera strategica l’interlocuzione con Deputati e Senatori molisani, scive che “insieme dobbiamo far sentie la nostra voce a Roma per risolvere, ad esempio, la questione degli ex lavoratori della ITTIERRE, che necessita del definitivo varo di un apposito decreto; ma anche la riprogrammazione dei fondi comunitari e di sviluppo e coesione che passa necessariamente per gli organismi centrali; pure però l’accordo di partenariato sui fondi comunitari che ha la necessità di trovare ed avere interlocutori stabli”.

Un elenco lunghissimo, che necessità della massima attenzione e di tutta l’unità possibile, unità che può scaturire da un dibattito interno anche acceso, ma che fuori dei confini regionali deve tradursi e coniugarsi in un assieme, dove il Presidente della regione e la delegazione parlamentare devono potersi esprimere nella stessa lingua, senza screditamenti e con l’unico obiettivo di difendere i diritti dei molisani.

Parla anche delle elezioni provinciali e lo fa perorando la causa del centrodestra, per dare una immagine granitica della coalizione che governa la Regione.

L’ultima annotazione si rivolge ai suoi sostenitori, “le verifiche politiche – afferma – non si fanno sui social, non si annunciano dal balcone mentre si stendono i panni, ma si fanno nelle riunioni di coalizione”.

Sembra un monito e forse lo è.

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