Il sindaco di Carlantino pronto a chiedere l’annessione alla provincia di Campobasso

Parole cariche di frustrazione e determinazione quelle di Graziano Coscia, sindaco di Carlantino, centro in provincia di Foggia, che ha commentato la soppressione della dirigenza scolastica legata all’ex Istituto dei Monti Dauni di Celenza Valfortore, che ha avuto ripercussioni diretta anche sulle scuole del suo paese.

Il provvedimento, adottato dalla Regione Puglia a dicembre, ha provocato un cambiamento rilevante nella rete scolastica della zona con la soppressione dell’Istituto su citato e l’accorpamento alla segreteria dell’Istituto Giuseppe Mandes di Casalnuovo Monterotaro.

Il primo cittadino ha sottolineato che le famiglie carlantinesi, che fino ad ora avevano un’accessibilità relativamente comoda alla segreteria scolastica di Celenza, dovranno ora percorrere circa 35 chilometri, un tragitto che, in inverno, si allunga ulteriormente a causa delle condizioni meteo difficili.

La decisione della Regione, secondo Graziano Coscia, accelera l’emarginazione dei piccoli comuni delle aree interne, aggravando un fenomeno che da anni mina la vitalità di questi territori.

Il sindaco ha quindi lanciato un appello al governo regionale pugliese, chiedendo di fare marcia indietro e ripristinare la dirigenza scolastica.

In assenza di risposte positive da parte della Regione, ha minacciato di intraprendere forme di protesta molto forti, incluso un referendum per chiedere l’adesione di Carlantino alla provincia di Campobasso. Un’eventualità che, secondo il sindaco, potrebbe portare benefici non solo alla sua comunità, ma anche alla stessa provincia di Campobasso, soprattutto per quanto riguarda le risorse idriche, con il passaggio contestuale della diga di Occhito.

Il trasferimento di Carlantino al Molise, infatti, non è solo un atto simbolico di protesta, ma anche una strategia per rivitalizzare la regione e contrastare il fenomeno di spopolamento che minaccia le aree interne.