Tutto pronto per il festival teatrale rientrante ne “I linguaggi del fuoco in Alto Molise” che, nell’ambito del “Patto per lo Sviluppo del Molise” e del progetto “Turismo è cultura”, porterà in scena una serie di spettacoli e commedie direttamente ad Agnone, già a partire da sabato 22 maggio 2021 alle ore 18:00 presso il Teatro Italo Argentino.
Il bilancio per i teatri era stato già notoriamente disastroso nel 2020. A marzo di quest’anno, il Presidente Agis, Carlo Fontana, ha dichiarato ad Ansa che nel primo anno di pandemia le perdite per il mondo dello spettacolo sono state pari a 583 milioni di euro, con un calo degli incassi del 76,7%. Una flessione degli ingressi che ha fatto scendere il fatturato dai 31 milioni annui (del 2019) ai 6,2 milioni del 2020 – introiti derivanti perlopiù dagli spettacoli all’aperto, organizzati durante la stagione estiva.
Uno stillicidio, questo, che ha messo in crisi l’intero sistema culturale italiano, minacciando anche gran parte del nostro retaggio. C’è però un segnale di ripartenza. E arriva direttamente da Agnone, cittadina nel cuore dell’Alto Molise.
Il centro, in provincia di Isernia, ha deciso di riaccendere le luci sul palcoscenico, organizzando un festival del teatro che tra maggio e dicembre porterà in scena spettacoli, commedie, ma anche recite e serate dialettali.
Inserendo il ricco palinsesto all’interno del progetto “Turismo è cultura” e del “Patto per lo Sviluppo del Molise”, l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Daniele Saia, ha voluto perciò creare un calendario di appuntamenti che, nel rispetto delle normative per il contenimento da Covid-19, riporterà le persone in teatro e il teatro in casa delle persone.
Tutte gli appuntamenti teatrali, infatti, saranno disponibili gratuitamente anche in streaming, direttamente sul canale YouTube del Comune di Agnone, che, per l’appunto, metterà a disposizione di tutti i video delle serate, online e on-demand.
Sabato 22 maggio alle ore 18 presso il Teatro Italo Argentino, quindi, il primo appuntamento inserito in calendario. La serata, dal titolo “Dialettando attorno al fuoco”, vedrà infatti partecipi attori e performer che, tra uno scambio di battute e l’altro, permetteranno allo spettatore di comprendere la ricchezza linguistica dell’Alto Molise che corrisponde ad usi, costumi e tradizioni. “Ad ogni parola, frase, modo di raccontare è legata una esperienza culturale che si è radicata nel tempo” ha commentato Umberto Di Ciocco, membro dello staff del Sindaco Saia, creatore e organizzatore dell’intero festival. “È molto importante non disperdere questo patrimonio e farlo conoscere. I mezzi su cui veicolare questo tesoro culturale possono essere il modo di vestire, come nell’evento della ‘Ndocciata, ma anche il racconto, attraverso il canto, la prosa, l’allegoria, fino a giungere all’espressione teatrale”.
A condurre la serata saranno Antonino Patriarca e Domenico Meo, che vantano alle spalle un’approfondita conoscenza del dialetto locale e della cultura del posto, oltre ad aver organizzato decine e decine di eventi, tra i quali proprio innumerevoli spettacoli teatrali.
Insomma: un appuntamento imperdibile per ripercorrere la storia culturale di un’intera area, che, grazie ai flussi migratori, si è espansa fino alle Americhe, soprattutto al Canada.
“In un periodo in cui il teatro, il mondo dello spettacolo, è rimasto chiuso a causa della pandemia, non posso che essere soddisfatto per questa fase di ripresa che riporterà la cultura, l’arte, il mondo teatrale, ad una ripresa delle proprie attività”. Questo il commento dell’Assessore Regionale al Turismo, alla Cultura e ai Molisani nel mondo, Vincenzo Cotugno, che interverrà alla presentazione del Festival. “Le luci del palco si riaccenderanno ad Agnone, una delle culle della cultura molisana, per una kermesse teatrale inserita nella programmazione regionale di ‘Turismo è Cultura’. È un segnale di ripartenza, non vedevamo l’ora!”
La soirée, oltre alla partecipazione dei sindaci dell’hinterland, vedrà come ospite in video-call di Tony Iarusso, presidente della “Lega Agnonese a Montreal”, che testimonierà proprio il legame, ancora fortissimo, tra la cultura autoctona e i paesi d’oltreoceano.