Violazione di domicilio e danneggiamento aggravato. È di quanto ha dovuto rispondere un 42enne di un paese della provincia di Campobasso che dapprima si sarebbe introdotto arbitrariamente nell’abitazione di un amico per poi prendersela con i Carabinieri, danneggiando l’auto di servizio.
L’uomo è stato assolto dal Giudice del Tribunale del capoluogo, Federica Adele Dei Santi, a seguito del processo. La difesa dell’imputato ha dimostrato che le condotte, nel primo caso in questione, non potessero essere considerate violazione del domicilio e nel secondo caso che i danni all’automobile dei militari fossero di lieve entità.
L’episodio risale a diversi anni fa e avrebbe avuto inizio con una discussione tra il 42enne e un amico, scaturita da vecchie ruggini, al termine di una serata trascorsa insieme, durante la quale l’uomo si trovava sotto l’effetto dell’alcol.
Secondo la ricostruzione, l’imputato, dopo aver malmenato l’amico, si sarebbe reso conto del suo comportamento e, pentito, lo avrebbe accompagnato a casa e aiutato a coricarsi nel letto. Successivamente, l’uomo avrebbe contattato i Carabinieri per segnalare l’incidente e portarli a casa dell’amico.
Una volta sul posto, secondo l’accusa, l’imputato avrebbe tentato di forzare la porta d’ingresso dell’abitazione e, a seguito di una discussione con i militari, avrebbe danneggiato l’auto di servizio dei Carabinieri colpendola con una pietra. L’intervento delle forze dell’ordine ha portato al fermo dell’uomo, che è stato arrestato e trattenuto per 24 ore in attesa dell’udienza di convalida.
Nel frattempo, l’uomo è stato coinvolto in un altro procedimento legale per motivi legati alla sua “pericolosità sociale” e, a seguito di una misura cautelare, era stato trasferito in carcere. Ora è riuscito a ottenere una modifica della misura restrittiva, con la concessione degli arresti domiciliari in una comunità.