La fondo valle Biferno è da sempre considerato l’asse principale di collegamento tra il Basso Molise e la provincia di Isernia; il corridoio che da Termoli conduce gli automobilisti alle porte di Campania e Lazio.
Un’arteria trafficata sia per gli spostamenti dei mezzi pesanti che, nel periodo estivo, per le migliaia di turisti che scelgono le spiagge assolate da Campomarino a Petacciato. Ma adesso la situazione sulla strada, e precisamente sul Viadotto Molise 1, è diventata insostenibile e paradossale. Chiarire al più presto la questione occupazionale su terzo lotto del viadotto è quanto supplicano Cgil, Cisl e Uil ai vertici dell’Anas e della Prefettura di Campobasso.
Infatti sono tuttora bloccate le opere sul lago di Guardialfiera avviate da oltre un triennio e non si conoscono i termini per l’ultimazione degli interventi. A più riprese le organizzazioni sindacali hanno chiesto un confronto per portare le istanze degli operai dell’impresa romana di costruzioni Sostenia, in precedenza passati per la Amer.
Ma c’è di più: le maestranze si presentano nel cantiere ma vengono fatte rimanere al palo, giorno dopo giorno senza possibilità di lavorare e anche senza salario ormai dallo scorso mese di novembre, nel silenzio della impresa Sostenia. Intanto la stessa società notifica le lettere di trasferimento dei lavoratori su lontani cantieri in Sicilia con il serio rischio che una parte di essi venga licenziata nonostante il ponte sul Liscione deve essere ancora ultimato.