97,2. Questo il numero di reati ambientali che avvengono ogni giorno in Italia.
È quanto emerso dal rapporto di Legambiente, che vede un’impennata – nel 2023 – delle ecomafie che ha determinato l’aumento degli illeciti penali.
Ad essere colpito maggiormente è il Mezzogiorno: Campania, Sicilia, Puglia e Calabria le regioni che registrano maggiori crimini ambientali. A livello provinciale Napoli è al primo posto, seguita da Avellino, Bari e Roma.
In Molise, nello scorso anno sono stati 95 i reati riconducibili al ciclo dei rifiuti con 90 persone denunciate e 5 sequestri.
Nella graduatoria la regione si colloca nella parte bassa, superata soltanto dalla Valle D’Aosta, dove il numero risulta pari a 17.
‘Il ciclo illegale dei rifiuti – ha spiegato Legambiente – contempla alcuni tra reati più pericolosi e redditizi commessi dalla criminalità ambientale. Anziché essere gestiti secondo le norme, cioè nel rispetto dell’ambiente e della salute pubblica, i rifiuti vengono trattati in maniera irregolare, causando gravi rischi per gli ecosistemi, avvelenando l’aria, contaminando le falde acquifere, inquinando i fiumi e le coltivazioni agricole’.
Nel report è stato, inoltre, pubblicato il dato relativo ai reati, pari a 67, legati al ciclo degli incendi con 9 persone denunciate ed un sequestro.