L’Ufficio Studi e Ricerche della Fisac Cgil, la Categoria che si occupa del sistema bancario in Italia ha letto i dati, elaborati dalla Banca d’Italia, proponendo un quadro generale che incombe su tutti i territori.
A noi, naturalmente, interessa il Molise, dove, sesta regione italiana, si è registrata una variazione, negli ultimi 5 anni, sul numero delle filiali un andamento che racconta di un meno 31,9 %, passando dalle 119 al 31 dicembre 2017 ad 81 nell’ultimo giorno del 2022.
Un percorso costante, 109 nel 2018, 100 nel 2019, 97 nel 2020, 86 nel 2021.
Nell’ultimo anno la variazione è stata del 5,8% in meno, un dato sicuramente meritevole di tanta attenzione, anche perché la nostra Regione è in cima alla lista, seguita da tutte le altre, con le Marche a meno 4,9%, la Sardegna con un meno 4,1% e la Lombardia con il 4% in meno.
Il problema sta tutto in quello che afferma la segreteria generale della Fisac e cioè che “il settore bancario sta vivendo una situazione estremamente preoccupante. I maggiori Gruppi proseguono, tra digitalizzazione e piani industriali, nell’operazione di desertificazione e sparizione bancaria e occupazionale. Una tendenza ancora più grave, perché incide in aree del Paese caratterizzate da Comuni con minori dimensioni e dove un tessuto finanziario solido è funzionale allo sviluppo economico e al contrasto all’illegalità”.
Dunque bisogna invertire la tendenza, trovare una strada che restituisca il sostegno per uscire dai meccanismi critici.
Il Molise è totalmente immerso in questo mare difficile e pericoloso, un Molise che ha perso negli anni anche dipendenti, passando da 636 del 2017 ai 533 del 2022, anno in cui si è però recuperato qualcosa, rispetto all’anno precedente, il 2021, dove i dipendenti erano soltanto 518.