Un dato che riguarda una provincia, quella di Chieti, la più popolata d’Abruzzo, che però diventa significativa di un fenomeno che sta crescendo notevolmente in tutto il Paese, quello che riguarda il reato di spaccio di monete false.
La Guardia di Finanza comunica alcuni numeri: nel corso dello scorso anno sono state sequestrate, nel territorio teatino, 663 banconote contraffatte, tra le quali il taglio più utilizzato è stato quello da 50 euro,con 415 esemplari sequestrati.
Sono state le monete più scambiate, seguite da quelle da 20 euro, con 195 esemplari, dai 42 biglietti da 100 euro, dai 9 biglietti da 10, da un solo pezzo da 200 euro ed uno da 5.
Il valore complessivo è stato di 29mila euro, un numero che, con un più 13% evidenzia un costante aumento del fenomeno.
I Comuni interessati maggiormente sono quelli che confinano con il Molise e cioè Vasto e San Salvo, oltre a Lanciano, Chieti e San Giovanni Teatino.
L’utilizzo del denaro falso è riconducibile per lo più nelle spese presso i grandi centri commerciali e gli esercizi della grande distribuzione, ma anche i supermercati locali, gli Autogrill presenti sulla rete autostradale e tra i versamenti nelle casse continue degli Istituti di Credito.
Un contributo fattivo alle indagini è venuto dal Centro Nazionale Analisi della Banca d’Italia, che da sempre è impegnato nel contrasto ad un fenomeno che, davvero, sta coinvolgendo, nelle stesse modalità, la maggior parte dei territori italiani.