Stride la notizia dell’adeguamento delle pensioni agli ex consiglieri della Regione Molise in una fase di congiuntura economica, sociale e lavorativa per migliaia di molisani, giovani e anziani. Un aumento retroattivo a partire da inizio 2022 nelle tasche degli ex inquilini del palazzo istituzionale di via 4 Novembre a Campobasso, mentre per molti alle difficoltà quotidiane si stanno aggiungendo i pesanti rincari di luce e gas dell’ultima ora.
Due facce della stessa medaglia in Molise: da una parte una casta di nababbi che ruota attorno alla politica e ai posti di comando, dall’altra la gente comune, quella che suda e fatica per arrivare a fine mese senza andare con i conti in rosso. Sono in tutto 77 gli ex esponenti di Palazzo D’Aimmo a beneficiare dell’adeguamento previdenziale calcolato su base contributiva.
Si passa dai 570 euro mensili per Domenico Di Nunzio al massimo di 5.600 ad Antonio Di Rocco e Rosario De Matteis. Per Enrico Santoro poco meno di 5 mila euro, a Paolo Nuvoli la modica cifra di 4.600 euro di pensione al mese, appena 4.400 a Francesco Mancini e via via tutti gli altri per una spesa mensile che supera i 208 mila euro per le casse pubbliche e 2 milioni e mezzo il totale dell’importo annuale.
L’ultimo ingresso in questa fortunata lotteria molisana è l’ex governatore Paolo Di Laura Frattura che andrà a percepire 603 euro mensili. Gli adeguamenti ottenuti potranno però essere ancora più corposi se cumulati con pensioni lavorative o ancora meglio con precedenti cariche istituzionali avute negli anni precedenti al Parlamento nazionale o europeo.