In Molise, Liguria, Basilicata e Umbria la popolazione più anziana del Paese

In Italia l’età media si attesta prossima ai 47 anni, con punte più alte in regioni come la Liguria, la Sardegna e il Molise, quest’ultimo a poco più di 48 anni. Viceversa le realtà più giovani rispondono al nome di Campania e Trentino Alto Adige, anche se anch’esse seguono la tendenza generale all’invecchiamento.
Gli stranieri censiti nel Paese dall’Istat nell’anno 2023 rappresentano in media l’8,5% della popolazione residente. In Emilia Romagna, Lombardia e Toscana la loro presenza supera l’11%, mentre in Sardegna, Sicilia e Basilicata resta inferiore al 5%.
Questa componente rappresenta per l’Italia una risorsa demografica da non sottovalutare, in grado di attenuare gli effetti della denatalità e della diminuzione dei residenti. Il saldo totale medio nazionale è pari a meno 26 mila abitanti, a conferma di una popolazione sostanzialmente stabile, ma con segnali di contrazione diffusi in numerose aree del Paese, con un numero di decessi che continua a superare quello delle nascite.
Si tratta di una dinamica ormai consolidata che aggrava il fenomeno del calo delle nascite, con effetti visibili in regioni come la Liguria, il Molise, la Basilicata e l’Umbria, dove il tasso di invecchiamento è particolarmente accentuato.
Una ultima valutazione proprio sul Molise: attualmente la popolazione è scesa sotto i 290 mila residenti, le ripercussioni più gravi sono evidenti nell’entroterra della provincia di Isernia, mentre gli stranieri censiti sono poco più di 13 mila.