La sicurezza sui luoghi di lavoro è una priorità. Le morti a causa dell’assenza di adeguati standard di protezione minano la sicurezza nazionale. Troppi i morti sui luoghi di lavoro in questi anni, numeri, che ancora una volta, invitano ad una seria presa di posizione.
A livello nazionale e regionale, la situazione degli ultimi due anni non piace per nulla.
Il numero degli incidenti in Molise, nei primi 4 mesi del 2022, ha registrato un più 57% rispetto allo stesso periodo del 2021.
L’aumento vertiginoso supera la media italiana. Dei 1.150 infortuni denunciati nei primi mesi dell’anno (432 in più del 2021), 808 sono avvenuti in provincia di Campobasso e 342 in quella di Isernia.
La crescita economica iniziata nel 2021 e proseguita a inizio 2022, con un consequenziale aumento dell’occupazione, non accompagnata da una crescita delle tutele sui luoghi di lavoro, ha fatto sì che risalissero gli infortuni sul lavoro.
I numeri forniti dall’Inail sono un dramma. Le denunce di infortunio tra gennaio e agosto sono state 484.561, 677 delle quali con esito mortale. In aumento le patologie di origine professionale denunciate.
A incidere notevolmente sul numero degli infortuni è anche il sempre maggiore ricorso al lavoro precario.
Precarietà che spesso significa scarsa conoscenza della professione e formazione. Per tali ragioni, oggi a farsi sentire a gran voce è il sindacato della Cisl, che chiede azioni mirate ed investimenti sulla sicurezza.
Avviate diverse attività di protesta dal 17 al 21 ottobre che si concluderanno il 22 con una manifestazione a Roma.