Mentre l’elettrificazione della tratta ferroviaria Isernia-Venafro è sempre più vicina e con essa il miglioramento generale del trasporto su rotaie tra i 2 capoluoghi della regione, sull’altro versante, quello verso il litorale Adriatico le notizie non sono confortanti e si prospetta il taglio della tratta Termoli-Campobasso, di importanza vitale per il territorio interno del Basso Molise e per la cittadina di Larino, lo scalo medio più importante per l’area frentana, per i collegamenti verso il mare da una parte e per Campobasso dall’altra.
Gli utenti interrogano le istituzioni a Palazzo Vitale sul perché di investimenti pari a circa 20 milioni di euro non più di un lustro fa per il ripristino di una linea ferroviaria che oggi è di nuovo verso la chiusura. Un danno non da poco per una fetta non indifferente della popolazione regionale, oltre un terzo del totale, costretta a muoversi lungo la fondo valle Biferno che non riesce più ad assorbire il traffico tra l’Adriatico e il Tirreno soprattutto in prossimità dell’invaso del Liscione a Guardialfiera, un imbuto di pochi Km per opere non ancora terminate a distanza di diversi anni.
Scempi incomprensibili e sprechi economici – fa sapere l’Associazione Vivi Larino – che hanno bisogno di risposte esaustive anche da parte di Trenitalia, nonostante gli alti tributi erariali pagati dai cittadini molisani.