I dirigenti della Federazione Lavoratori Poste di Abruzzo e Molise, aderente alla Cisl, hanno voluto esprimere pubblicamente ed ufficialmente tutta la loro insoddisfazione e la massima delusione per come sono trattati in Molise i dipendenti di Poste italiane, che non possono accedere a tutti quegli strumenti di Politiche Attive, previste nell’accordo tra organizzazioni Sindacali e direzione aziendale siglato soltanto pochi giorni fa, il 13 giugno.
Tale intesa prevede che nei prossimi tre anni si possa no dar vita a regole certe e trasparenti per le Trasformazioni di contratto da Part Time a Full Time, per la messa in opera di una adeguata mobilità nazionale, per assumere gli ex dipendenti con contratto a tempo determinato e attivare molte nuove assunzioni per giovani laureati mediante contratti di apprendistato professionalizzante.
Le delusioni dei dipendenti che operano in Molise sono motivate, come si sottolinea in uno specifico documento sindacale, dal fatto che “i numeri forniti dall’azienda non prevedono in questa regione l’accesso a nessuno di questi strumenti di Politiche attive del Lavoro”.
Una esclusione che sta creando disorientamento e sconforto in tanti dipendenti chesono in attesa, ormai da molti anni di una migliore e più adeguata sistemazione.
“E’ ormai da tutti conclamata” – scrive infatti Antonio D’Alessandro coordinatore dei Postali della Cisl – “la responsabilità aziendale, anche locale, relativa alle enormi difficoltà in cui, ormai da tempo, versa la sportelleria nella Regione Molise, un territorio che riesce ad avere una continuità di pre4stazioni solo grazie ai notevoli sacrifici che vengono effettuati quotidianamente dai lavoratori.
Anni ed anni di lotte, di denunce che riguardavano e riguardano la carenza di sportellisti, incessanti pressioni e mancato rispetto degli accordi nazionali, questa la situazione che non trova alcuna risposta positiva da parte aziendale.
A tal riguardo si chiede di riesaminare i numeri e cancellare una scelta che penalizza fortemente il Molise.