Isernia. Denunciato per peculato d’uso e truffa ai danni di un ente pubblico

In seguito alle indagini svolte da personale della Questura di Isernia, la Procura della Repubblica di Isernia, che ha coordinato le indagini, ha esercitato l’azione penale nei confronti di un funzionario del Comune pentro accusato di aver commesso le fattispecie di cui agli artt. 314 co. 2 c.p. (c.d. peculato d’uso) e 640 comma 2 nr.1 c.p., (truffa, continuata e aggravata ai danni di un ente pubblico).

Le indagini sono scattate quando gli investigatori della D.I.G.O.S., nel corso di una specifica attività di prevenzione, hanno notato un’autovettura del Comune di Isernia posteggiata ripetutamente in posti insoliti. Dai primi accertamenti si è risaliti all’utilizzatore il quale si spostava per andare al lavoro e per tornare alla propria abitazione con il mezzo istituzionale.

Nel corso del monitoraggio sono stati acquisiti elementi probatori che fanno ritenere che l’auto sia stata utilizzata, al di fuori delle esigenze di servizio, anche per fare attività sportiva e giri in città, così distraendo temporaneamente il bene dell’ente pubblico dal suo fine primario utilizzandolo per interessi privati. Gli uomini della D.I.G.O.S., in un lavoro certosino e puntiglioso, anche analizzando la corposa documentazione acquisita presso l’ente, hanno anche riscontrato che, in talune occasioni, il funzionario aveva omesso di timbrare il cartellino marcatempo che attesta la regolare presenza in ufficio, durante i periodi di assenza, di fatto così ponendo in essere una condotta idonea ad integrare il reato di truffa in danno dell’ente pubblico, datore di lavoro, circa la sua reale presenza in Ufficio e percependo, di conseguenza, somme indebite per prestazioni lavorative non effettuate.

Il funzionario dovrà comparire nei prossimi mesi dinanzi al Giudice il quale, in sede di udienza preliminare, ascoltate anche le spiegazioni dell’imputato e gli argomenti proposti dal suo difensore, valuterà la fondatezza dell’imputazione e se il quadro probatorio sia tale da permettere di sostenere efficacemente l’accusa in giudizio.