L’Italia, il Paese che utilizza sempre di più lavoratori irregolari e in nero

Esiste la nobiltà del lavoro, la condizione dell’uomo prevede l’impegno lavorativo nel segno di una serenità esistenziale e la possibilità di una sempre migliore condizione le futuro.

Dunque parliamo di qualità della vita, un qualcosa che riguarderebbe tutti, tranne coloro che sono tenuti in regime di quasi schiavitù, pagarti quattro soldi, sfruttati alla grande, mai veramente assunti e giammai tutelati dalle norme della sicurezza e della tutela della salute.

Parliamo di caporalato, la triste realtà di delinquenti che usano gli altri ed il loro lavoro, per fini di profitto personale.

Il caporalato nel Paese mostra attualmente numeri altissimi, soprattutto nel settore agricolo.

In moltissime zone del Paese, compreso il nostro Molise, soprattutto nei luogi della costa, esistono aziende che utilizzano gran parte di lavoratori irregolari, dando vita ad una piaga che sembra invincibile e difficile da estirpare, nonostante i controlli e l’impegno dei 690 Carabinieri per la Tutela del Lavoro ed i 550 Ispettori del relativo Ispettorato Nazionale del Lavoro.

Gli ultimi tempi il problema è stato evidenziato nel corso delle 310 aziende agricole controllate, tra le quali ben 206 hanno mostrato di non essere affatto virtuose, ben il 66,5%,.

Una operazione che ha individuato 616 lavoratori irregolari, il 30%, di cui 216 completamente in nero. praticamente due aziende su tre di quelle controllate risultano irregolari, come lo sono un lavoratore su tre.

Massiccia, intanto, la presenza nei campi di moltissimi lavoratori extracomunitari, molti in nero e perfino senza un regolare permesso di soggiorno