Soltando due mesi fa, la dirigenza della Cia Molise, l’organizzazione sindacale degli agricoltori, ha prodotto un appello, indirizzandolo al corpo istituzionale della Regione Molise, nel tentativo di scuotere la politica ed attrare l’attenzione verso un settore, quello dell’agricoltura, assolutamente penalizzato dalle misure di contenimento della diffusione del virus covid 19, nonostante gli addetti abbiano sempre garantito il fabbisogno alimentare per tutti, anche in piena pandemia.
L’intero comparto agricolo chiede in realtà quell’attenzione che sta mancando da tanto tempo e che deve essere mirata a migliorare i bisogni dell’intero settore, quell’attenzione che, a parere dei dirigenti della Cia, è stata riservata solo e soltanto ad altre categorie economiche.
Per il suo presidente, Donato Campolieti, ci sono state “promesse dietro promesse” da parte della Regione, quelle che vengono sciorinate ogni qualvolta si evidenziano le incrinature e le mancanze in termini di aiuti economici da destinare a chi è impegnato nel settore.
“L’agricoltura” – afferma – “che piaccia o meno, è il settore trainante dell’economia regionale e il Molise, come confermano dati e documenti pubblici, è una regione a vocazione agricola e le lotte intestine di una politica spesso sorda e cieca non fanno che danneggiare la condizione già precaria di quei settori, che oggi e nel prossimo futuro hanno bisogno di certezze”.
La questione sta tutta nelle promesse non mantenute, come quella del Presidente Toma, che, in seguito alle tante proposte della Cia, aveva promesso l’attivazione dei canali istituzionali di accesso al credito per gli agricoltori.
La realtà è che, come afferma Campolieti “non c’è stato alcun riscontro, se non la pubblicazione di nuovi bandi che supportano sempre le stesse categorie produttive, escludendo ancora una volta l’agricoltura.
“Sembrerebbe” – conclude – “che ci sia una mancata volontà del Presidente della Regione di individuare e dare corso” a quegli strumenti che possano sostenere economicamente i tanti agricoltori molisani che necessitano, oggi più di ieri, di essere aiutati e messi in condizione di lavorare serenamente.