L’agricoltura ha bisogno di certezze. A dichiararlo la Coldiretti Molise che si sta chiedendo a che punto sia l’elaborazione della mappatura del territorio regionale per l’individuazione delle aree idonee e non idonee alla realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
A questo proposito, infatti, il decreto ministeriale di giugno scorso sulla “Disciplina per l’individuazione di superfici e aree idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili”, fissava al primo gennaio 2025 il termine ultimo entro il quale le Regioni avrebbero dovuto indicare gli obiettivi energetici e i criteri, definendo in maniera puntuale e precisa le aree idonee e non idonee, oltre a garantire il rispetto del divieto di installazione del fotovoltaico a terra nelle zone agricole.
L’Associazione, si è posta la domanda: sarà ancora possibile, in Molise, praticare un’agricoltura di qualità, sostenibile e rispettosa dell’ambiente per la produzione di cibi di eccellenza?
Un quesito che appare quanto mai attuale, in considerazione del fatto che la mappatura risulta indispensabile per valutare se vi sia la concreta possibilità di investire in produzioni di qualità grazie alla disponibilità di un ambiente incontaminato di cui la regione è ricca o se, al contrario, gli imprenditori agricoli saranno costretti a dover decidere se prediligere la produzione di energia anziché quella del cibo.
Infatti – da quanto emerso dai dati Eurispes – ci sono centinaia di richieste di autorizzazioni per realizzare i parchi eolici o fotovoltaici sui terreni agricoli della regione.
Nel corso degli anni, sono state diverse le iniziative messe in campo in difesa dei terreni agricoli “minacciati”.
“Coldiretti – ha spiegato il Presidente regionale, Claudio Papa – non è contro le rinnovabili ma al posto dei ‘mega parchi’ suggerisce l’utilizzo di impianti solari sui tetti o agrivoltaici sollevati da terra che consentono di integrare il reddito degli agricoltori con la produzione energetica rinnovabile, ottenendo una ricaduta positiva sulle colture e sul territorio”.
Anche per tali impianti, però, risulta necessario definire con precisione le aree in modo tale da dare certezze agli imprenditori agricoli circa la destinazione del suolo, considerato che il comparto deve poter programmare gli interventi con una prospettiva temporale di lunga durata.