La Comunità Rom in silenzio, ancora poche notizie sulla sparatoria notturna a Termoli

Non si fermano le indagini per appurare le circostanze che, nella notte tra mercoledì 12 e giovedì 13 luglio, hanno prodotto una vera e propria sparatoria, a Termoli, nelle vie dedicate a Sandro pertini ed alla madonna delle Grazie.

L’impegno degli inquirenti è notevole, ma l’indagine risulta davvero difficile e complessa.

La ragione è probabilmente da addebitare al coinvolgimento delle comunità rom, presenti nella cittadina adriatica e nei suoi dintorni, comunità che sono notoriamente chiuse alla comunicazione e che mantengono uno strettissimo riserbo su quelle che appaiono vicende relative alla propria dimensione sociale e culturale.

Una forte chiusura, che si propone tra il non conoscere alcun avvenimento in merito oppure nel banalizzare il tutto, bollandolo con “la più banale delle liti”.

Intanto i residenti, durante quella notte, hanno sentito urla, spari ed inseguimenti di auto.

Il Commissariato di Termoli, la Squadra Mobile di Campobasso e la Procura di Larino sono impegnati alla grande per ricostruire la vicenda ed individuare i protagonisti di una rissa iniziale e della sparatoria successiva,, il tutto aggravato dal fatto di alcuni ferimenti durante le varie fasi.

Si raccolgono intanto indiscrezioni, prima una rissa tra le comunità rom di Termoli e Santa Croce di Magliano e poi i colpi di arma da fuoco.

I feriti sarebbero i genitori di uno dei giovani protagonisti del conflitto.

Le ultime notizie raccontano di alcuni bossoli raccolti dagli agenti, ma anche del sequestro di una Mercedes, colpita al finestrino dai proiettili, oltre che di una pistola abbandonata sotto il veicolo, una pistola che però non corrisponde, nel calibro, a quella probabilmente usata durante gli inseguimenti notturni

L’orientamento degli inquirenti è che, comunque, si sia trattato di un conflitto in materia di spaccio di stupefacenti.