Il segnale è di quelli brutti, perché confermano una piega negativa, che è quella del bruttissimo rapporto degli italiani con la lettura.
Dappertutto, infatti, chiudono le librerie, alcune storiche ed altre perfino innovative, cadono per mano dei lettori che non ci sono più, forse allontanati dai costi, spesso alti, dei libri o magari conquistati dagli sconti di chi offre le vendite on line, di chi ti procura volumi difficili da reperire e te li recapita direttamente a casa.
Fatto sta che i compratori in librerie latitano e la questione si risolve in un solo modo, con la chiusura a tempo davvero indeterminato.
Anche in Molise la cosa accade e sembra davvero non stupire nessuno.
Solo pochi giorni fa se ne è chiusa una, a Campobasso, in un frequentatissimo Centro Commerciale.
Ha determinato la perdita di lavoro di tre giovani, bravi e competenti, che sapevano di non essere dei semplici commessi, perché i venditori di libri non sono mai veri e propri commessi, ma consigliano, spingono alla lettura, coinvolgono con le storie fascinose ed i grandi stupendi racconti.
Ma questo evidentemente non basta, i libri non attirano, meglio affidarli al sacrificio supremo, in fondo quei locali non restano vuoti per troppo tempo, ci sono le pizze in arrivo e forse i vestiti o qualche altro cibo, magari quello che nutre il corpo, che della mente non sappiamo più che farcene.