Allargare i confini del Molise alla provincia di Benevento porterebbe la popolazione totale da poco meno di 300 mila abitanti ad oltre mezzo milione. In poche parole anche più peso politico nel contesto nazionale. L’argomento Molisannio è per ora una idea del governatore regionale Donato Toma da una parte e del primo cittadino del capoluogo sannita Clemente Mastella dall’altra.
Non sembrerebbero della stessa opinione Roberto Gravina, sindaco del capoluogo molisano e il suo collega di Isernia Piero Castrataro. Calare dall’alto simili proposte senza una base di consensi e di ascolto non è il massimo. L’iter legislativo per una annessione avrebbe poi tempi molto lunghi e l’operazione appare agli occhi dei più uno spot elettorale in vista di più importanti appuntamenti politici. La soluzione individuata da Toma e Mastella non è quella idonea neanche per il venafrano Stefano Buono di Partecipazione Democratica. L’annessione parziale di una fetta di territorio non contiene al suo interno la possibilità reale di rilancio socio – economico di un’area.
La Macro Regione Adriatica tra Abruzzo, Marche e Molise può essere invece la soluzione più adatta. Lo smantellamento della sanità pubblica, il pesante debito sanitario, la mancanza di grandi arterie viarie, ferroviarie e di occupazione, il calo demografico della popolazione.
Il processo di integrazione europea, l’importanza di collegarsi con il resto del mondo, l’esigenza dei nodi logistici e la cooperazione rafforzata sono solo alcuni dei tratti che impongono una riforma in chiave macro regionale. Un lavoro – conclude Stefano Buono – che deve affiancarsi con una riflessione e una legittimazione che passi mediante un referendum popolare.