Siamo alle solite, le promesse nel corso degli anni sono state fatte e registrate più volte, i proclami di operare nel segno della pulizia dei luoghi e nel rispetto dell’ambiente sono entrati nell’ufficialità istituzionale, ma la Pineta di Campomarino resta, ogni volta, relegata nel cerchio della criticità e del degrado, consegnata al disinteresse e soprattutto alla massima disattenzione.
Una proposta assai inadeguata, mentre si parla di turismo, volendo operare per attrarre sempre più villeggianti, che dovrebbero essere accolti nel migliore dei modi.
Invece troviamo le condizioni degli altri anni, con i rifiuti sparsi un po’ ovunque, nascosti, ma neanche tanto, dalla vegetazione spesso selvaggia, una cartolina che racconta di un degrado ambientale a cinque stelle, di una realtà che scoraggia il turismo, che non depone assolutamente nei confronti di una zona che dovrebbe essere punto di attrazione e non di respingimento.
Ci sono zone, come ad esempio nei pressi del Lido Nettuno dove a dominare il paesaggio circostante è il rifiuto, la sporcizia, l’abbandono di tutto e di più, una presentazione che davvero fa scappare anche chi, nel tempo, ha guadagnato capacità di adattamento.
Tra l’altro la Pineta è a forte rischio di incendio, cosa già accaduta negli anni scorsi, incendi disastrosi,che hanno incenerito un posto di grande valore ambientale e che davvero non potremmo permetterci di farne a meno.
Naturalmente le critiche smuovono le istituzioni locali a delle risposte, che si vestono ogni volta di positività, magari presentate sotto forma di novità assolute, infarcite come sempre di promesse, “Puliremo, faremo in modo che la zona sia accogliente, che i sentieri siano ben defniti, che la vegetazione sia adeguata, renderemo la Pineta accogliente e soprattutto vigileremo contro coloro che la sporcano e deturpano”.
Saranno queste le speranze, forse si potrà ancora far qualcosa di buono, sperando non siano le solite promesse, i consueti proclami, quelli che ascoltiamo ogni anno, nella stagione estiva.